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Viaggiare in India non è solo divertimento

Alessia si è accorta che i post e le storie sul nostro Instagram potrebbero dipingere un’immagine fin troppo rosea del nostro viaggio e dell’India.

E’ un posto meraviglioso, ci divertiamo, è il viaggio di una vita. Ma non è tutto rose e fiori, ed è difficile a volte rendere la situazione completa. Ad esempio, di tante belle foto non possiamo trasmettere gli odori che si sentivano al momento dello scatto…

Così qui proviamo a parlare dei momenti difficili e delle difficoltà. Non tutto è bello e patinato come su Instagram, ma è anche quello che aggiunge ricordi e profondità al viaggio.

India: forse il paese più stancante al mondo

L’India è il Paese più affascinante che abbiamo esplorato. Spesso per gli stessi motivi, è anche il Paese più stancante, dove anche le attività più semplici sembrano richiedere molte più energie.

Tutto è diverso dall’Europa, e le strade sono piene di gente. Questo vuol dire che ovunque guardi sta succedendo qualcosa. Ti giri e vedi gente strana che va in giro, gente che prega, gente che compra, gente che mangia, gente che ti parla, gente che prova a venderti qualcosa, gente che va al lavoro, gente che litiga… E’ bellissimo, è divertente, ma è anche molto stancante. 

Le città indiane non sono per i deboli di cuore, ma colpiranno tutti i vostri sensi. Non solo le luci, i colori, i milioni di cose da vedere. Le strade ti immergono in rumori, clacson, musiche, voci, urla, canti. Ad ogni passo le tue narici sentono nuovi odori, con una intensità quasi fisica. A volte buoni odori, ma spesso… meglio non farsi troppe domande.
Fare una passeggiata vuol dire toccare un po’ di tutto, ed essere toccati continuamente. Dalle altre persone che ti si affollano intorno, dagli animali, dai rifiuti che trovi dappertutto, se siete sfortunati anche da una bici o da un tuc tuc. Dimenticate il concetto di distanza sociale, avrete gente che vi pressa in ogni occasione. E qualunque cosa mangiate vi riempirà la bocca di sensazioni nuove, con una quantità di spezie a cui non siete abituati.
A un certo punto ti sentirai in overload sensoriale: troppi stimoli, troppe informazioni, troppe sensazioni nuove da capire.

E nessuna preparazione teorica può farvi capire lo sporco che troverete. Le strade coperte di immondizia di tutti i tipi, il cibo servito su piatti e stoviglie discutibili, l’impossibilità di sedervi in un posto che considerate pulito… Gli indiani si tolgono le scarpe prima di entrare in casa, nei templi, nei negozi, o in camera. Vi consiglio vivamente di fare lo stesso!
E questo sporco richiede un periodo di adattamento, come minimo. Fino a quando non vi abituate, sarà difficile avere dei momenti di vero relax.

Anche il meteo indiano contribuisce a mettervi alla prova. D’inverno farà più freddo di quanto vi aspettiate (noi abbiamo dovuto comprare un giubbotto invernale in un mercatino). E quando passa l’inverno l’estate arriva a grandi passi, e l’aria raggiunge i 50 gradi. L’umidità sembra rendere tutto più difficile, anche fare una camminata, o respirare. Il sole brucia appena uscite dall’ombra. E non oso immaginare quanto possa essere difficile muoversi nella stagione delle piogge.

E non è finita qui. Quasi tutto, in India, sembra fatto per esaurire le vostre energie di fragili occidentali finiti in un mondo a cui non siete preparati.

L’India è bella ma.. è piena di indiani

Gli indiani sono un popolo gentilissimo. Veramente non ci è mai capitato di trovare tante persone gentili, che se ti vedono un po’ incerto si precipitano a chiedere dove vai, che ti offrono il chai, che ti salutano senza motivo tutte sorridenti.

Ma sono così tanti che non sempre può andare tutto bene. Vediamo le difficoltà di girare un Paese con un miliardo e mezzo di abitanti.

Difficoltà numero 1: capire e farsi capire dagli indiani.

Tanti indiani capiscono l’inglese, e tanti lo parlano. Il problema è che tanti sono convinti di parlare un buon inglese, anche quando non è vero. Quindi preparatevi a indiani che vi sparano addosso 1.000 parole al minuto, di cui solo alcune comprensibili. Sembra che facciano a gara a mangiarsi le parole e a parlare più velocemente possibile, non ho ancora capito perché.

Difficoltà numero 2: le tante richieste degli indiani.

Vi chiederanno di fare foto insieme, di guardare il loro negozio, di dare loro soldi, di mangiare al loro ristorante, di dare loro soldi, di andare a casa loro, di raccontare chi siete e da dove venite… Gli indiani non si fanno problemi a chiedere. Siate preparati a dire tanti no, possibilmente con gentilezza.

Difficoltà numero 3: le risposte degli indiani

Come ho scritto altrove, chiedere informazioni agli indiani è un esercizio di pazienza. Ti dicono altro, rispondono a metà delle cose che chiedi… Mettete sempre in conto un paio di scambi di messaggi in più, per chiarimenti o per ripetere più volte la vostra richiesta, fino a che arriva una risposta pertinente.

India e salute: quanto è difficile stare sani, quanto è difficile curarsi

Stare male in India, in qualche momento del viaggio, è quasi certo.

La vittima più probabile è lo stomaco, che vive un’avventura ad altissimo rischio. Ogni volta che mangiate qualcosa gli ingredienti potrebbero essere avariati, o sono stati lavati male, o l’acqua non era pulita, o il cuoco non aveva le mani pulite, o il cameriere non aveva le mani pulite… Ogni giorno ci sono decine di momenti in cui il cibo che mangiate può diventare un pericolo. E cercate di bere sempre e solo acqua di bottiglia che tenete d’occhio: agli indiani piace aggiungere ghiaccio e acqua di rubinetto dappertutto.

Se andate nella stagione delle piogge o in estate, dovrete combattere un caldo torrido e umido a cui non siamo abituati. Noi siamo andati in inverno, e abbiamo combattuto contro un freddo inaspettato. In India non è sempre caldo, guardate bene le temperature e portate vestiti adatti.

E nei mesi invernali sarete circondati di centinaia, migliaia di persone malate che tossiscono, starnutiscono, tirano su con il naso. In India i fazzoletti non sono di moda, e preferisco non approfondire di più. Dico solo che i contagi sono praticamente inevitabili.

E quando state male? Le farmacie, o meglio i negozi di medicine, sono numerosissimi. Le medicine che compriamo in Italia sono quasi sempre prodotte in India, solo che le paghiamo 10 volte rispetto agli indiani. I problemi sono altri.

I nomi delle medicine sono diversi, quindi provate a chiedere il principio attivo. Non tutti i negozianti di medicine sanno l’inglese, o lo sanno bene, quindi usate la mimica per spiegare i sintomi. I negozi in India tendono ad essere concentrati nella stessa zona, quindi dovrete girare la città fino a quando trovate la zona delle farmacie. A quel punto scegliete quella che vi sembra meglio, e quella che sembra avere qualcuno che vi può capire.

Dormire in India: esercizio di pazienza

Una delle difficoltà maggiori che avrete in India sarà riuscire a dormire. 

Difficoltà numero 1: la pulizia e i letti

Il concetto di “pulito” in India è molto diverso da quello che avete a casa. E le stanze in cui dormirete in India non saranno mai pulite quanto vorreste. Spesso saranno molto meno pulite di quanto vorreste. Drammaticamente meno pulite. Portatevi un sacco letto, se potete.

I letti in India hanno qualità e caratteristiche molto variabili. I materassi vanno dal morbidissimo al “duro come una tavola”, con una tendenza verso la seconda opzione. Le lenzuola possono avere buchi e macchie sparse. I cuscini tendono a essere molto sottili.

Questa difficoltà si può risolvere alzando il budget, almeno fino a un certo punto. Avrete meno fortuna con le altre.

Difficoltà numero 2: i vicini di camera e il personale

Avete accettato il letto e la stanza, e siete pronti a dormire? Sperate che lo siano anche i vicini di camera. Gli indiani sembrano incapaci di non fare rumore. Videochiamate ad alta voce, chiacchierate ad alta voce in corridoio, televisione ad alto volume…

Ci sono quelli che vanno a letto tardi, e ci sono quelli che si svegliano presto. Cosa hanno in comune? Non gli interessa se tu vuoi dormire.

Lo stesso discorso vale per il personale dell’albergo: spostare mobili, pulire, chiamare il collega dall’altra parte del corridoio… ci sono mille modi di fare baccano, che siano le sei del mattino o le dieci di sera.

Siete capitati in un posto tranquillo e pieno di gente educata? Non siete ancora al sicuro.

Difficoltà numero 3: il resto della città

Le città indiane sono le più rumorose che io abbia mai sentito. Cantieri che lavorano fino a notte, venditori che urlano a gran voce, clacson continui, musica e canti per le feste religiose, fuochi d’artificio per ogni occasione di festa… Sembra che ci sia sempre qualcuno di sveglio, e quel qualcuno è deciso a fare un sacco di baccano.

Se volete dormire un po’ vi conviene andare a letto presto. Se avete fortuna non ci saranno festival, feste religiose o matrimoni nelle vicinanze. La mattina le città sono sveglie e operative (e rumorose) già ben prima dell’alba.

Scegliere un quartiere tranquillo aiuta, ma fino a un certo punto. Andare fuori città aiuta, ma anche i villaggi hanno tante notti di feste e mattine rumorose. Gli infissi indiani non sono fatti pensando all’isolamento acustico.

Avete il sonno leggero? Vi conviene investire in tappi per le orecchie di alta qualità, e/o sonniferi molto potenti. Altrimenti, prima o poi, sarete così esausti che in qualche modo dormirete lo stesso.

Trasporti in india: una fatica dalla prenotazione all’arrivo

Partendo dalla premessa che l’India è grande, ne consegue che per esplorarla dovrete spostarvi spesso. Ogni spostamento può richiedere ore o anche giorni. Più spendete, più comodi state, ma così vi perderete tanto di questo Paese.

Ci sono turisti che girano l’India saltando da un aereo all’altro e poi girando con la macchina con autista privato. Stanno comodi, non perdono tempo, sono più veloci, sono più al sicuro.
Ma secondo me tornano a casa con un’idea patinata di India, come fosse una foto di una rivista invece di un posto vero, reale, con i suoi aspetti belli e brutti.

Certo, se volete l’avventura dovete essere pronti ad affrontare situazioni a cui non siete abituati.

Prendere un bus in India: forse il top dell’avventura. Orari variabili, comodità inesistenti, prezzi misteriosi, imprevisti ad ogni angolo. Noi li abbiamo presi molto raramente, e per spostamenti brevi. Se avete qualcuno che vi da una mano, volete spendere il meno possibile, e volete vivere l’India fino in fondo, sono la scelta migliore.

Prendere un tuc tuc in India: indispensabile per spostarsi dentro la città, o anche per raggiungere alcuni posti fuori città. Comodi per non farsi bloccare troppo nel traffico, veloci abbastanza da farvi risparmiare tempo, lenti abbastanza per vedere un sacco di “cose indiane” che non notate in una macchina chiusa, o in un aereo.

Prendere un treno in India: il modo migliore per spostarsi tra diverse città. Comodi, economici (rispetto ad auto ed aereo), numerosi. I viaggi possono durare decine di ore. Sporco e insetti sono la norma, fatevene una ragione. 

Prenotate con anticipo! Non è come in Italia: i biglietti possono finire settimane prima della partenza. Prenotare non è semplice: la app richiede pazienza, perseveranza e un po’ di skill tecnologiche, altrimenti trovate un’agenzia di viaggio fidata, chiedono piccole commissioni.

Altrimenti dovete viaggiare in sleeper class, quella con le sbarre alle finestre, niente aria condizionata, niente posti assegnati. Gli indiani viaggiano così, ma non ve lo consiglio.

Posso continuare per ore a raccontare tutte le scomodità dell’India. Nonostante questo, se mi chiedono se vale la pena andare, la risposta è una sola, inequivocabile, immediata: assolutamente sì.

1 commento su “Viaggiare in India non è solo divertimento”

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