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Personaggi indiani: Amit, il monaco buddista in mezzo al nulla

Durante la nostra visita a un monastero in costruzione abbiamo parlato per diverse ore con uno dei monaci. Il suo nome è Amit, e ci ha raccontato un sacco di cose interessanti.

Ecco quelle che ci ricordiamo.

La storia della nascita di un monaco buddista

Come ha deciso di diventare monaco?

Da piccolo aveva visto una immagine del Buddha che meditava, seduto e sereno, e gli era piaciuta molto. Non capiva bene cosa stesse facendo, ma gli sembrava un bel modo di vivere. 

Un giorno ha deciso di andare in uno dei grandi siti buddisti, e tra Lumbini e Bodhgaya ha scelto la seconda, perché almeno erano indiani come lui. Durante la visita ha conosciuto il monaco capo, quello che avevamo incrociato anche noi. Si sono messi a parlare, e dopo 15 minuti il monaco gli ha detto: “Perché non provi a vivere un po’ con noi?”.
Lui ha deciso di provarci, e dopo 4 mesi è ancora lì. 

Non è una scelta per tutta la vita.
Per ora vive la vita dei monaci, medita, impara il buddismo tramite gli insegnamenti del monaco capo. Non gli interessa fare chissà cosa, raggiungere di corsa l’illuminazione, meditare più e meglio degli altri. Se si sente sereno ha abbastanza dalla vita.

In futuro potrebbe cambiare tutto. Il padre potrebbe dargli i soldi per aprire un negozio di medicine tutto suo, e a quel punto tornerebbe ad una vita normale. Perché aspettare i soldi di papà? Perché è un dipendente pubblico, e questo è importantissimo per un indiano.

Indiani e lavoro

Il padre e il fratello di Amit sono dipendenti pubblici. Ci ha spiegato che lavorare per il governo è una delle massime aspirazioni per un indiano.
Perché? Perché è un lavoro sicuro, e perché è l’unico lavoro che poi ti assicura una pensione. Questo significa un livello di sicurezza e stabilità che è molto ambito in India, un Paese con un mercato del lavoro iper competitivo e con una altissima disoccupazione o sottooccupazione.

E così diventare un dipendente pubblico è molto difficile, perché tutti vogliono farlo. E quando c’è una situazione simile, dove una volta assunti sei sistemato tutta la vita, ecco che tutto il mondo diventa paese.
In India per essere assunti nel pubblico devi conoscere la persona giusta e/o devi pagare un sacco di mazzette. C’è proprio un listino indicativo.

Per essere assunto nelle forze dell’ordine, tra i lavori più bassi, ci vogliono comunque migliaia e migliaia di rupie. A salire, essere eletti per una posizione politica di un certo livello richiede di organizzare feste e distribuire soldi a pioggia prima delle elezioni.
Poi, una volta assunto o eletto, puoi “integrare” il normale stipendio in un sacco di modi creativi.

E non è finita qui. Essere un dipendente pubblico ti rende anche uno scapolo irresistibile…

Lavoro e matrimoni

I genitori delle ragazze (sono loro che decidono chi sposeranno…) non guardano a quanto guadagni, ma solo al tipo di lavoro che hai. E l’unico lavoro che va bene è quello nel settore pubblico, perché è sicuro. 

Se sei un imprenditore puoi fare tanti soldi ma potrebbe non durare. Anche se tu fossi figlio di un immobiliarista sei comunque più sfigato dell’ultimo degli impiegati pubblici, che ogni cosa è transitoria. Ma se sei assunto dallo Stato allora sei una garanzia

Se sei un dipendente pubblico allora tutti i genitori di ragazze nubili ti punteranno. Gli altri invece si troveranno senza moglie, come è successo al nostro Amit. Nonostante guadagnasse quattro o cinque volte più del fratello, non era minimamente considerato come possibile marito per le figlie. E come lui tantissimi altri ragazzi della sua regione.

Dove viveva Amit

Amit è un monaco da appena quattro mesi. E prima?

Viene dalla regione dell’Haryana, famosa per la coltivazione dei cereali e perché da lì vengono i migliori wrestler dell’India. I cereali sono fondamentali per fare i chapati, mentre adesso che è in Bihar ha dovuto abituarsi a mangiare il riso, e non è stato per niente facile.

Inoltre l’Haryana è una regione dal clima fresco e temperato, dove d’inverno diventa freddo ma dove in estate basta un ventilatore e un po’ di ombra per stare bene. A Bodhgaya invece è sempre umido, e fa caldissimo quasi tutto l’anno, così caldo da togliere il respiro anche alla gente dell’India.

Il futuro di Amit

Ma in qualche modo si è adattato a questa nuova vita, e adesso si impegna nella sua vita da monaco. Veste l’abito color ocra, medita, va al tempio, impara.

Magari attende che papà cacci i soldi per il negozio per tornare a casa. E magari con un negozio suo riuscirà a convincere qualche genitore di essere un buon partito per la loro figlia…

1 commento su “Personaggi indiani: Amit, il monaco buddista in mezzo al nulla”

  1. La vita e la religione sono un problema e un impegno per tutti e in tutto il mondo, e le soluzioni sono le più diverse, l’importante è vivere con sincerità anche la nostra dimensione spirituale, ci sono tante strade umane poi ognuno sceglie la propria

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