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L’ossessione degli indiani per le foto e i selfie

Nei nostri viaggi in India abbiamo visto mille volte la passione sfrenata che gli indiani hanno per le foto. Ad ogni angolo c’è qualcuno che si da un selfie, che scatta una foto, che maneggia una macchina fotografica professionale… Dopo un po’ mi sono messo a fare l’antropologo dilettante, e ho iniziato a studiare i loro comportamenti per poi scriverne sul blog. E gli indiani mi hanno dato un sacco di materiale di cui scrivere. 

Indiani e foto: grande passione, poca esperienza

Per gli indiani ogni scatto può diventare un set fotografico. Ci sono quelli che arrivano, fanno la foto e ripartono. Ma sono tantissimi quelli che invece ci mettono il massimo impegno ogni volta.

E così ovunque potete vedere indiani in posa davanti a qualunque punto di interesse, a fare mille prove e mille scatti in cerca di quello perfetto. E poi si mettono a controllare il materiale prodotto per essere sicuri che tutto sia riuscito al meglio. Non importa se c’è altra gente in coda che aspetta di fare la propria foto, loro si piazzano in mezzo alle scatole Alessia non sempre ha perdonato questa abitudine, e a volte ha pungolato questi aspiranti Helmut Newton in modo che non intralciassero le sue attività fotografiche.

Tanti, soprattutto tra le donne, vanno a visitare i monumenti vestiti a festa, con i loro abiti colorati e brillanti e magari i loro gioielli più belli. Alcune si portano proprio il cambio, per fare foto con diversi outfit. Poi sotto magari le scarpe sono scarpe da ginnastica orrende, ma dalle caviglie in su sono elegantissime. E non è una cosa limitata all’età. Le ragazze arrivano tutte tirate per fare le foto per i social, ma abbiamo visto tante signore e anche diverse nonne arrivare con vestiti tradizionali bellissimi per fare il loro shoot. 

Anche i monumenti e le autorità sono consapevoli di questa situazione. Tra le varie regole da seguire durante la visita al Taj Mahal c’è anche quella di non fare foto e video girando su se stesse o in altre pose da Instagram, che non è elegante. E anche altri templi e monumenti hanno cartelli “No Tik Tok” e simili.

Nonostante tutto questo impegno, spesso sembrano avere poca esperienza sulle regola base delle foto.

Raramente abbiamo visto degli indiani preoccuparsi di non fare delle foto controluce, e quindi tante volte si mettono con il sole alle spalle. Un errore da principianti.

Anche il soggetto delle foto a volte lascia perplessi. Certo, tutti fanno le foto davanti ai grandi templi e ai grandi monumenti. Ma servi anche fare foto alle stazioni della metro, a dei muri senza alcun elemento di interesse, ad edifici normalissimi? Abbiamo visto indiani che facevano foto alle cose più banali con lo steso impegno di chi inquadrava i monumenti più famosi.

I selfie che fanno sono tantissimi, ma spesso un po’ improvvisati, e le teste vengono tagliate molto spesso. Poi a loro piace tanto usare gli effetti, così le foto sembrano più degli scatti a  bambole inquietanti che dei ritratti realistici.

Diciamo che gli indiani sono lanciatissimi nello scattare foto, ma non hanno molta esperienza nel fare le cose per bene. Hanno iniziato da poco ad avere la possibilità di farle, non come noi, che arriviamo da lunga storia di foto fatte con il rullino, le macchine fotografiche analogiche, le diapositive, gli occhi rossi, le foto di gruppo dove c’era sempre uno con gli occhi chiusi…

Gli indiani e la mania di farsi foto come fossero modelli

Andare in giro per le città dell’India vuol dire anche finire in una specie di mondo parallelo, dove un sacco di modelli e modelle posano in set fotografici ad ogni angolo di strada.

Questi modelli si concentrano nelle zone più pittoresche, ma li puoi incrociare in ogni momento, inaspettati. Possono essere nascosti in un angolo, o possono occupare la strada accompagnati da un codazzo di accompagnatori.

Gruppi e gruppetti di uomini indiani in giro a farsi foto a vicenda: tutto normale

Tra i più appassionati di foto ci sono sicuramente i giovani ragazzi. Spesso li abbiamo visto in giro a coppie, o anche in piccoli gruppi, a volte anche una decina. A volte almeno uno di loro aveva proprio una macchina fotografica professionale, una bestia che peserà un sacco, ingombrante e con un obiettivo che sembra un cannone.

Li abbiamo visti fare dei veri e propri safari fotografici, girare da un posto all’altro in cerca di angoli interessanti. Quando ne trovavano uno, partiva la serie di foto. Uno alla volta si mettevano nelle posizione ottimale e si trasformavano in modelli. Sistemata ai capelli, occhiali da sole sul naso (a volte diverse paia, da cambiare), via il giubbotto che non è elegante. Pose a guardare l’infinito, inquadrature di tre quarti, ricerca del profilo migliore. Gli altri componenti del gruppo lanciano le loro idee sulle possibili pose, su cosa sedersi, come inquadrare. Sembra che la prendano molto sul serio.

Non abbiamo mai visto niente del genere da parte delle ragazze. Forse per loro non è accettabile “mettersi in mostra” in quel modo.

Coppie indiane che si scambiano i ruoli di modello/a e fotografo/a

Anche le giovani coppie non sfuggono alla mania delle foto, anzi. Abbiamo notato che, rispetto a noi europei, tendono a farsi le foto a turno. Prima lui fa foto a lei che passeggia, che si mette in posa, che sale e scende scalinate. E poi è lei a fare le foto a lui mentre guarda l’orizzonte, o mentre incrocia le braccia al petto, o si appoggia a un muro incrociando le gambe.

Quasi mai fanno foto insieme, abbracciati o anche stando vicini. Credo non sia visto di buon occhio, specie se sono sposati. E se sono sposati quasi sempre avranno dei figli piccoli con loro, che rende il tutto meno romantico.

E mentre si fanno i loro servizi fotografici, il fotografo o la fotografa ci mette il massimo impegno. Sperimenta con l’inclinazione dell’obiettivo, manda indicazioni per le pose da provare, si sposta in cerca della composizione ottimale…

Servizi fotografici prematrimoniali indiani: una cosa seria

L’apice delle manie fotografiche gli indiani lo raggiungono nei servizi prematrimoniali. In quasi tutte le città, nei monumenti più scenografici, potete vedere sfilare coppie vestite in ghingheri e accompagnate da un piccolo plotone di accompagnatori. 

Anche qui si tratta di roba seria, massima organizzazione e professionalità. Le ragazze a volte si cambiano in strada, nascoste dentro una tenda montata per l’occasione. L’uomo intanto passeggia per la strada, tutto tiratissimmo e lucidissimo, e magari circondato di immondizia e sporco. L’antitesi tra l’eleganza spesso pacchiana e la miseria crea un effetto straniante che colpisce.

La coppia è seguita da due, tre o anche più fotografi, e altri accompagnatori con tanto di ricambi, coreografie e oggetti di scena. Faranno il giro dei posti migliori dei monumenti, a volte spostandosi per tutta la città. E ad ogni stop la carovana si ferma e tutti si mettono all’opera per creare lo scatto perfetto. C’è di tutto: foto illuminati da faretti e occhi di bue, camminate al rallentatore, colombi che si alzano in volo, finte scenette per la strada, pose seriose da un balcone…

Per il nostro matrimonio (tanti e tanti anni fa) ci siamo limitati a sgusciare via prima del ricevimento e fare una passeggiata per Asolo con un solo fotografo e i nostri testimoni… per gli standard indiani siamo stati davvero dei poveri sfigati.

Indiani che si fanno foto con gli occidentali

Molte delle informazioni che abbiamo raccolto sulle capacità di selfie degli indiani ci vengono dalle esperienze dirette. A loro piace un sacco fare foto insieme agli stranieri, e ogni giorno in India ci sono state un paio, una decina, centinaia di foto dove compariamo vicino a ragazzi, signore, bambini, giovani, famiglie, studenti…

Ognuno di loro ha il suo modo di farsi avanti, di chiedere, di fare la foto.

Le ragazze indiane quando chiedono di fare una foto con gli occidentali

Le giovani indiane sono interessatissime a fare foto con gli stranieri. Non si fanno troppi problemi a salutare Alessia e a chiedere una foto. Chiedono sempre ad Alessia, mai all’uomo. 

Poi la foto finirà in Instagram o sui social, ne siamo sicuri. Basta vedere come prima si sistemano e si mettono in tiro, e come aggiungono effetti anche un po’ pacchiani.

Poi ripartono ridendo divertite tra loro, come avessero fatto qualcosa di vagamente trasgressivo per la rigida morale indiana.

Gli studenti indiani quando chiedono di fare una foto con gli occidentali

Girando per monumenti e templi abbiamo incontrato tante scolaresche, decide e decine di bambini e bambine, tutti con la loro divisa colorata. Se venivamo avvistati c’era poco da fare: ci aspettava una lunga pausa. Sorridenti, entusiasti, curiosi, non vedono l’ora di parlare con due misteriosi stranieri. “what’s your name?”, “Where are you from?” e poi “Can we take a picture?”, e a quel punto sotto con le foto.

Le bambine puntano dritte ad Alessia e solo su di lei, i ragazzi su di me. La mia ignoranza sul cricket li stupisce sempre, così il discorso passa sulle città che abbiamo visitato. Ci tengono tantissimo a stringerti la mano: è evidentemente qualcosa che imparano in classe, spesso non sanno farlo molto bene, è sempre divertente vederli provare con grande impegno.

Dopo qualche minuto di solito arriva un maestro o una maestra a riportare l’ordine e a farli ripartire per la tappa successiva, così anche noi possiamo continuare le nostre esplorazioni.  

Le signore indiane quando chiedono di fare una foto con gli occidentali

Ogni tanto anche le signore di una certa età si fanno sotto per chiederci una foto. Alcune arrivano riservate e miti, alcune arrembanti e ridenti, e altre passano direttamente ad abbracciare Alessia ripetendo “Selfie? Selfie”.

Spesso sanno pochissimo inglese, e neanche ci provano a parlare con noi. Sono felici di avere la loro foto e ripartono ringraziando. 

Gruppi di ragazzi indiani quando chiedono di fare una foto con (le) occidentali

Una delle categorie più arrembanti sono i gruppi di ragazzi e di giovani uomini che vanno in giro per le città. C’è sempre almeno uno di loro che sa l’inglese abbastanza bene da farsi sotto e presentarsi, farci un paio di domande, e poi chiedere una foto insieme. A quel punto inizia un valzer di personaggi, uno alla nostra destra e uno alla nostra sinistra. Uno fa le foto, e ogni volta che segnala che è venuta bene, ecco che si fanno sotto altri ragazzi e si danno il cambio.

Se poi una degli stranieri è una ragazza, magari con la pelle molto chiara, e con i capelli rossi e corti, ecco che diventiamo un bersaglio irresistibile. Alessia non passa mai inosservata, e io di solito sono un po’ invisibile. A volte cercano di fare le foto direttamente con lei. Scherzando diciamo che sarà stata mostrata in giro come “fidanzata straniera” di un sacco di ragazzi.
A volte lasciava correre, altre volte pretendeva che nell’inquadratura ci fosse anche il sottoscritto. Però tutti i ragazzi sono sempre stati molto corretti, e bastava una parola perché si tirassero indietro con tante scuse. 

Le famiglie indiane quando chiedono di fare una foto con gli occidentali

Con le famiglie a volte arriva da noi il padre, a volte la madre. Quando siamo stati agganciati ecco che chiamano il resto della famiglia, e a volte possono essere anche una decina di persone. Segue un certo trambusto per metterci tutti in posa e stare nell’inquadratura. Se c’è il tempo e la pazienza parte anche la girandola dei cambi: prima noi con i genitori, poi con mamma e figli, poi papà e nonni, e via con tutte le combinazioni possibili.

Se la famiglia è piccola, di solito i genitori ci tengono tantissimo a fare foto dei loro figli insieme agli occidentali. Magari una in posa, una mentre ci stringiamo la mano, e via. Quando sono piccoli molto spesso sono spaventati, e a volte non c’è verso. Poveri pulcini, terrorizzati dagli sconosciuti strani e bianchi!

Considerazioni sulla mania degli indiani per le foto e la loro immagine

Questa sezione ha un titolo molto lungo ma in realtà non ho molto da dire. In questo post mi sono limitato a raccontare quello che ho visto con i miei occhi. Non ho analisi da fare, o perle di saggezza da dare.

Solo i fatti: agli indiani piace un sacco farsi le foto, farsi selfie, anche se magari non sono molto bravi, e gli occidentali sono un oggetto di scena perfetto per le loro foto. Sicuramente è molto divertente osservarli mentre fotografano, e consigliamo a tutti di non sottrarsi quando si fanno sotto per un selfie. Basta poco per farli contenti, e ti sembra sempre di essere una star del cinema.

1 commento su “L’ossessione degli indiani per le foto e i selfie”

  1. Sono sempre stupito dalla tua precisione nel riportare tutti i nomi indiani, io al tuo posto mi sarei tante volte perso.
    Poi bravo veramente il nostro antropologo, che poi sei tu, le tue analisi sono convincenti.

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