Dopo un viaggio da incubo durato giorni siamo finalmente arrivati a Lumbini, città sacra per i buddisti perché è considerato il luogo di nascita di Buddha.
Dopo aver scaricato i bagagli in camera ci siamo diretti verso la terrazza per mangiare qualcosa sotto i raggi di un sole tiepido e rinfrancante. Non eravamo soli, e presto abbiamo conosciuto i nostri primi personaggi particolari in Nepal.
Un tè internazionale e multiculturale
A fianco a noi tre signore stavano bevendo il tè, e a un certo punto ci hanno invitato a unirci a loro. Una di loro veniva dalla Cina, due dalla Malesia. Poi ci hanno raggiunto brevemente un’altra ragazza dalla Cina, e la coppia nepalese che gestiva l’albergo.
Insomma, un incontro multietnico e multiculturale. La signora cinese ha anche fatto una videochiamata con la famiglia a casa, tutta contenta di mostrare gli strani stranieri con cui condivideva il tavolo.
Il signore nepalese ha chiamato questa nostra riunione sanga, che in sanscrito ha un significato a metà strada tra “associazione” e “comunità”. Sembrava un bel modo di descrivere questo momento di condivisione.
Abbiamo condiviso i biscotti e gli snack che avevamo comprato a Gorakhpur, e che sono stati molto apprezzati. Loro ci hanno offerto un sacco di tè di lusso, e la ragazza ci ha offerto pomodori crudi… abbiamo anche dovuto mangiarli per non offendere, così abbiamo mangiato un po’ di verdura che fa bene.
E così abbiamo iniziato a parlare, e abbiamo chiesto loro che cosa facevano a Lumbini.
Breve intro alla meditazione vipassana
Erano appena uscite da un corso di meditazione vipassana, una scuola di meditazione molto famosa che vuole insegnare le tecniche di meditazione così come sono state insegnate per la prima volta da Buddha stesso. Non sono insegnamenti buddisti, non c’è una componente religiosa o filosofica, ma sono corsi molto “pratici” e operativi.
Sono anche corsi super impegnativi. Quello per principianti dura 10 giorni (!) e ci sono delle regole molto rigide da rispettare, tra cui:
- niente cellulare, computer o altri aggeggi tecnologici
- niente libri o cose per scrivere
- isolamento completo dal resto del mondo, sia in entrata che in uscita
- non si parla e non si comunica con nessuno, neppure per guardarsi negli occhi
- separazione assoluta tra uomini e donne, anche per le coppie che arrivano insieme
- giornate piene di attività, che iniziano con la sveglia alle 4.30 del mattino
- mangiare solo le cose vegetariane proposte, e non si mangia dopo metà pomeriggio
e così via.
Per 10 giorni devi vivere dedicandoti solo alla pratica della meditazione, seguendo un percorso preciso e strutturatissimo.
E’ un’esperienza che ti trasforma.
Tè del pomeriggio con signore esperte di meditazione
Le signore non erano certo alle prime armi, anzi sono delle vere e proprie esperte. Avevano appena finito un corso di 40 giorni! Quaranta giorni senza parlare e senza contatti con il mondo esterno. Non era la prima volta che lo facevano, tutte loro avevano fatto diverse esperienze in giro per il mondo. Una di loro aveva iniziato più di 13 anni fa.
Si stavano riposando, ma già da domani ricominciavano. Iniziava un corso per principianti da 10 giorni, e loro avrebbero partecipato come server. I server danno una mano a cucinare, pulire, servire in tavola, e fanno da tramite tra i corsisti e i maestri, tra le altre cose. E loro avrebbero fatto anche questa esperienza, e tutto su base volontaria.
La scuola vipassana si sostiene sul volontariato e sulle donazioni. I corsi a cui partecipi non hanno un costo, se arrivi fino alla fine lasci quello che tu ritieni sia giusto.
Lezione di tè dagli esperti ai profani (noi)
Mentre parlavamo, la signora cinese ha continuato a trafficare con la teiera e con il bollitore. Se li era portati dalla Cina, perché per lei il tè è una cosa seria. Non abbiamo certo bevuto il tè dalle bustine, per loro deve essere come andare a mangiare la pizza da Domino’s…
Il tè era una pallina compatta di foglie essiccate. Ed era un tè che la signora aveva fatto stagionare per 20 anni tenendolo in casa.
Così abbiamo imparato che per i veri intenditori, un tè è tanto più buono quanto più viene fatto invecchiare. Altro che data di scadenza, tutto il contrario!
Le signore ci hanno raccontato di famiglie che hanno conservato il tè gelosamente per decenni. I commercianti accorti comprano questo tè antico dalle famiglie contadine e lo propongono agli appassionati, che lo pagano una fortuna perché se ne trova pochissimo.
Io mi sono sentito quasi in colpa a bere il tè che la signora aveva conservato così a lungo. Da ignorante come sono ho solo notato che era amarissimo. Ovviamente il tè non va contaminato con lo zucchero o con altre cose, deve essere gustato “puro”.
E un’altra caratteristica molto importante è l’età della pianta da cui vengono prese le foglie. Anche qui, più è vecchia e più il tè è pregiato. Ci sono delle piante che hanno più di 600 anni, e ovviamente le loro foglie sono costosissime.
Nel corso del pomeriggio la signora cinese ha sfoggiato diversi tè per farceli assaggiare. Alcuni erano effettivamente profumati e gustosi, poi le differenze tra uno e l’altro le sentivo fino a un certo punto. Ho anche imparato che i buongustai, tra un tipo di tè e l’altro, bevono dell’acqua per togliere il sapore e gustare al meglio la nuova tazza.
Dobbiamo fare la meditazione vipassana!
Ma la cosa più importante che abbiamo imparato dal nostro incontro fortuito è che dobbiamo assolutamente provare a fare la meditazione vipassana.
Le signore ovviamente sono state categoriche: se abbiamo la possibilità, dobbiamo assolutamente fare un tentativo. E’ difficile, specialmente all’inizio, ma i benefici che porta fanno passare il resto in secondo piano. Per tutte loro questo tipo di meditazione è diventata una parte importante delle loro vite. Fanno diversi ritiri ogni anno, ormai da più di dieci anni, e ognuno può durare dai 10 ai 40 giorni!
Ci hanno anche consigliato di provare a passare al centro di meditazione il giorno dopo. Magari nel corso da 10 giorni che stava per partire c’era qualche defezione dell’ultimo minuto, e avremmo potuto approfittare. Ne siamo stati tentati: diverse persone hanno tessuto le lodi di questa meditazione vipassana…
Addio alle signore
Quando il sole ha iniziato a scendere, lentamente la riunione improvvisata si è sciolta. Le signore probabilmente dovevano prepararsi all’indomani. Noi dovevamo andare a caccia di una SIM nepalese. E così abbiamo salutato le nostre nuove amiche e siamo ripartiti.
Alla fine non abbiamo seguito il loro consiglio, non siamo andati a vedere se si era liberato qualche posto al corso vipassana da 10 giorni che stava per partire. I tempi della nostra permanenza in Nepal erano troppo stretti.
Ma c’è un centro meditazione a Jaipur che ci aspetta a marzo…