Abbiamo passato qualche giorno in una regione un po’ sperduta dell’India: il Kutch. Si trova all’estremo ovest del Paese, nello stato del Gujarat, al confine con il Pakistan a ovest e a nord, e il mare a sud. Per arrivarci devi prima arrivare ad Ahmedabad, capitale del Gujarat e bella città anche per conto suo. Da lì prendi un treno di qualche ora fino a Bhuj, e poi inizia l’avventura.
Se vuoi vedere un’India diversa, ma vera, il Kutch potrebbe essere il posto che stai cercando. Ma le cose stanno cambiando in fretta.
Il Kutch oggi: la natura, la gente, la storia
La regione del Kutch è una zona unica all’interno dell’India. E’ una zona desertica, molto isolata dal resto del paese, una zona di confine che per secoli si è evoluta in isolamento, sia nei confronti degli Stati circostanti, che al suo interno.
Il deserto non facilita le comunicazioni, e così il Kutch è costellato di piccoli villaggi che spesso sono un mondo autonomo e autosufficiente. Gruppi di villaggi sono legati da una storia e degli antenati comuni, ma non ci sono fortissimi legami politici o amministrativi.
E’ una terra selvaggia e dura, dove è difficile trovare di che vivere. L’acqua scarseggia, le fonti si prosciugano, e le piccole comunità devono essere pronte a spostarsi continuamente in caso di siccità.
Sono popolazioni nomadi da sempre. Le loro tradizioni e le storie dei loro antenati sono piene di racconti di re che li hanno cacciati, o che li hanno accolti mentre scappavano da qualche disastro, o da migrazioni per raggiungere un posto dove stabilirsi.
Siccome le piccole comunità dovevano essere autosufficienti, hanno sviluppato delle forme di artigianato uniche, e pensate per una vita nomade. L’esempio classico sono i ricami fatti su bluse, gonne, borse e sui vestiti tradizionali. Si tratta di lavorazioni difficilissime, che richiedono un sacco di tempo e di pazienza. Spesso erano (e sono) gli unici oggetti di valore che possiedono.

I villaggi vivono soprattutto di allevamento di capre e bufale. Se sono fortunati possono avere qualche coltivazione che non richiede tanta acqua. Poi i giovani e gli uomini possono guadagnare lavorando a giornata o come salariati nei campi e nelle attività produttive della zona.
Come e perché il Kutch sta cambiando
Negli ultimi anni il Kutch ha iniziato a cambiare in maniera profonda e rapidissima.
Tutto è partito dal grande terremoto del 2001. Non preoccuparti se non lo hai mai sentito nominare, neanche io. Ma loro se lo ricordano bene, ha fatto decine di migliaia di morti e ha distrutto mezza regione.
Dopo il terremoto il governo centrale indiano si è interessato molto al rilancio economico della regione. Lo ha fatto con forti agevolazioni alle grandi industrie, per spingerle a investire nella zona. E così sono nati impianti per la produzione di energia elettrica, e poi grandi industrie per la lavorazione di minerali e materie prime.
Le industrie hanno creato indotto, e i nuovi posti di lavoro hanno attirato disoccupati che venivano anche da lontano. L’aumento della popolazione ha portato alla costruzione di nuove case e interi nuovi quartieri.
E così il Kutch ha iniziato a crescere economicamente, ma in modo disordinato e caotico, che sta avendo delle conseguenze su una società e sistemi di vita che si erano mantenuti per secoli.
Questa crescita recente si è anche aggiunta a un altro fenomeno inevitabile: l’arrivo della modernità e di un nuovo stile di vita. Difficile scegliere di rimanere a vivere in un villaggio sperduto in mezzo al nulla, con poca acqua, poca elettricità, zero elettrodomestici se hai un’alternativa. E le nuove generazioni preferiscono spostarsi verso la città e provare uno stile di vita che i loro genitori e nonni non potevano neanche immaginare.
Conseguenze dei cambiamenti sulle culture del Kutch
Lo sviluppo economico e l’arrivo di prodotti e stili di vita “moderni” fanno dimenticare la cultura e le tradizioni secolari del deserto e dele zone del Kutch.
E anche se alcune persone e alcuni villaggi si impegnano a conservare i propri ricordi e le proprie tradizioni, i cambiamenti arrivano in modo subdolo e sottile.
Una volta i villaggi erano molto isolati tra loro, le diverse comunità si incontravano raramente, e la maggior parte degli abitanti non avevano contatti con l’esterno. Così ogni villaggio, e ogni comunità, aveva delle caratteristiche uniche e ben definite. Avevano i loro ricami, i loro dialetti, le loro ricette, le loro musiche e le loro canzoni.
Ma i villaggi e le persone sono sempre più connessi tra loro. Questo è uno sviluppo positivo per mille motivi, ma ha anche portato alla perdita di questa unicità. Le diverse manifestazioni artistiche tendono a uniformarsi, a prendere elementi le une dalle altre. E così le musiche tendono a somigliarsi di più, e diventa più difficile distinguere i ricami di un villaggio da quelli dei vicini.
Iniziative e progetti per salvare la cultura del Kutch
La crescita economica e lo sviluppo hanno portato a trascurare tradizioni, modi di vita e cultura che vengono visti come superati e inutili. I maggiori contatti hanno portato a una perdita di unicità e differenziazione delle produzioni artigianali.
Ma ci sono anche delle iniziative che cercano di salvare queste conoscenze e questa ricchezza culturale, prima che sia troppo tardi e che non siano più recuperabili.
Uno di questi progetti è portato avanti dal Shrujan Trust, che per decenni ha lavorato per preservare le conoscenze e le abilità artigianali delle comunità che vivono nelle zone desertiche del Kutch. Queste lavorazioni stavano pian piano scomparendo, ma il lavoro dell’associazione ha aiutato a scoprirle, conservarle ma anche a dare nuova vita, facendole conoscere e creando una fonte di reddito per donne che altrimenti non avrebbero avuto altre entrate.

Il risultato più visibile di tutti questi sforzi è il LLDC, il Living and Learning Design Center. E’ un grande museo che si trova in un paesino fuori Bhuj, e che raccoglie esempi di altissimo livello dell’artigianato del Kutch.
In particolare hanno un sacco di esempi di embroidery, di ricami fatti a mano dalle donne delle comunità che vivono nel deserto. Ci sono delle creazioni veramente incredibili, che lasciano a bocca aperta. E’ spiegato molto bene, moderno, comodo, peccato solo che si trovi un pò fuori mano.
Kutch: andateci il prima possibile!
Se andate in India, e avete il tempo di andare oltre i soliti percorsi, nel Kutch potrete scoprire ed esplorare tante sfaccettature della cultura e della natura indiana che altrimenti non vedrete mai.
Ma non rimane molto tempo: ogni anno il nuovo e il moderno cancellano un pezzo di storia, di cultura, di tradizioni secolari.
Il progresso crea nuove opportunità e maggiore benessere ma distrugge oggetti tradizioni competenze che diventano obsolete. Succede sempre così
Riuscire a visitare questi luoghi prima che tutto sia stravolto è già una fortuna.
Ciao