Nella campagne desertiche del Rajasthan si nasconde una piccola perla di devozione indiana che non conoscono in tanti: l’Om Banna Temple, conosciuto anche come il tempio della motocicletta.
Ce ne ha parlato il titolare dell’homestay in cui siamo stati. Si trova a qualche decina di chilometri, ma siccome eravamo in modalità basso consumo non siamo andati a visitarlo.
Ma ci siamo fatti raccontare la storia, che è affascinante.
Om Banna era un uomo che ha avuto un incidente stradale mentre era in moto. L’incidente è stato fatale.
La sua moto è stata portata alla stazione di polizia. Viene lasciata lì senza particolari precauzioni. Chi si metterebbe a rubare in una stazione della polizia?
Al mattino dopo, però, la moto era sparita! Chi può essere stato?
Alla fine la moto viene ritrovata: era nel punto dell’incidente, ma non si sa chi sia stato o perché.
Riportano la moto alla stazione di polizia, ma stavolta la legano con lucchetto e la lasciano in un recinto chiuso. La mattina dopo la moto è sparita di nuovo. Cosa può essere successo?
Vanno a guardare i filmati delle telecamere di sicurezza. Si vede che a mezzanotte il lucchetto si apre, senza che nessuno lo tocchi. La moto esce dal cancello e sparisce nella notte. Come potete immaginare, viene ritrovata di nuovo nel luogo dell’incidente.
Intanto Om Banna appare in sogno alla nonna, o alla sorella del padre. Su questo non si ricordava bene. Comunque appare in sogno a una persona cara, perché deve dare un messaggio.
Ha deciso di rimanere e di proteggere tutti quanti contro gli incidenti che potrebbero succedere in quella zona. Per questo devono fare un tempio, un luogo di devozione nel punto in cui è morto, in modo che possa rimanere e vegliare su tutti quanti.
E così è stato. Viene costruito un piccolo tempio, e ovviamente il punto centrale del tempio è la motocicletta di Om Banna. Da allora quello sono passati circa venti anni, ed è diventato un luogo di devozione visitatissimo, molto frequentato dalle persone del luogo e non solo.
Su Google Maps il tempio ha la bellezza di 20.000 recensioni e più. E’ un numero enorme, soprattutto se pensiamo che si trova più o meno in mezzo al niente, non certo in una grande città.
Ed ecco la storia di Om Banna e di come è nata la leggenda del tempio della motocicletta.
Ciao vagabondi40+
vi confermo la mia impressione iniziale: è un sito o un blog costruito bene, facile e molto interattivo, lo leggo molto bene e tutti gli argomenti sono interessanti.
Mi hanno colpito molto il racconto e il video delle Sheroes Hangout (le donne sfregiate dall’acido): non solo da loro ma anche da noi bisogna fare ancora molto per il rispetto reciproco tra uomo e donna e per il valore inestimabile di ogni persona umana.
Poi leggo volentieri anche gli altri racconti. Per il mio prossimo viaggio in Paradiso prendo come guida l’umanità preziosa dei vostri racconti e di tutte le persone che avete incontrato.
Se posso, faccio un’osservazione: PO va con l’apostrofo e non con l’accento, perché sta per POCO. Però vi confermo che il vostro italiano è veramente buono: molto leggibile e molto significativo.
ciao Paolo, grazie per le gentilissime parole, siamo contenti di averti fatto scoprire cose che ti sono piaciute, come sono piaciute a noi. Grazie per l’osservazione, ci metterò del tempo ma correggerò tutti gli apostrofi sbagliati. Quando ho letto mi sono ricordato la regola, sono passati troppi anni dalla scuola…
Racconto affascinante.
Pensate se dovesse succedere da noi avremmo un tempietto ogni 50 km circa.
Comunque la storia aggiunge un po’ di mistero all India
Ciao