La nostra prima tappa dopo New Delhi è Mathura, una città sacra per gli indiani, perché luogo di nascita di Krishna.
Siamo rimasti qualche giorno in un piccolo albergo, molto ben recensito su Booking: Kishan Home Stay.
Diciamo che è stata un’esperienza interessante, e che ci ha mostrato molto su come possono essere le strutture ricettive indiane.
E così facciamo valutazioni come fossimo Barbieri a 4 Hotel.
La location: 2 stelle su 5
La nostra pensione si trova in una zona residenziale, a parte qualche altra pensione molto simile. Molto comoda se arrivi in treno, bastano pochi minuti a piedi. Abbastanza tranquilla, i vicini non hanno fatto baccano come in altre sistemazioni.
Punti a sfavore: la zona era molto periferica, e per arrivare alle cose interessanti da vedere devi camminare almeno un paio di chilometri, o prendere un tuk tuk. Considerando che Mathura per gli indiani è poco più di un paesotto, vuol dire che siamo in piena periferia.
Zona residenziale vuol dire case, ma case molto popolari. La fogna a cielo aperto corre su canalette a fianco della strada, non è interrata. Vi lascio immaginare gli odori, che tendono a diffondersi anche ai primi piani.

La prima stanza: 4 stelle su 5, poi 2 su 5
La struttura si presenta simpatica, un po’ trasandata, ma ci si passa sopra.
La nostra stanza sembra buona. Decentemente pulita, molto tranquilla, molto grande. C’è anche spazio per un tavolino e due sedie, quindi rispetto alla stanza di New Delhi è tutta un’altra musica. Ci facciamo la doccia e c’è acqua calda in abbondanza, quindi sistemazione top.
A dire il vero qualche problemino c’è. Il bagno non è proprio ben rifinito, diciamo che le cose funzionano e che è abbastanza pulito, ma niente di più. C’era anche il piccolo problema che non c’era acqua calda…
Gli infissi non sono proprio ad alto risparmio energetico… Dal letto guardo la finestra e vedo la luce che passa dalle fessure tra infisso e serramento. Immagino che in India non ci sia molto bisogno di isolare dal freddo, se non per un paio di mesi l’anno, quelli in cui siamo arrivati noi!
Siamo già belli sistemati e tranquilli, e sono sul letto a scrivere qualcosa, quando il voto cala precipitosamente. Vedo del movimento con la coda dell’occhio. Guardo meglio, ed ecco un topolino che corre a nascondersi sotto il letto.
Decidiamo che la stanza è grande, ma non c’è spazio per tutti e tre.
Il ragazzo che gestisce la struttura ci offre una sistemazione alternativa e accettiamo.
Seconda stanza: 3 stelle su 5, in calo
La nuova stanza mi è stata presentata dal manager come una versione più lussuosa della precedente. Diciamo, eufemisticamente, che non ero convinto. Secondo Alessia le finiture erano migliori, il bagno più decente, i materassi più morbidi.
Io ho notato che le dimensioni erano molto minori: il letto ci stava solo addossato alla parete, quindi Alessia dovrà fare i salti mortali per scendere dal letto. E la nuova stanza è all’ultimo piano, senza un tetto normale e senza tante protezioni dal sole. In pratica, diventa caldissima. L’acqua calda va e viene.
Ma non sembra contenere topi, e anche se entrano non possono nascondersi (non ci sono spazi sotto il letto e gli altri mobili), quindi vince.
Le aree comuni: 3 stelle su 5, ma troppi animali
Se non vogliamo stare in camera abbiamo qualche alternativa.
C’è la terrazza fuori dalla nostra camera al secondo piano. C’è il tetto sopra la nostra camera, che è un po’ un’altra terrazza, con vista sul resto del quartiere. E c’è una terrazza al secondo piano che fa anche da area per mangiare.

Tutto sommato non sono male. Il problema sono gli altri occupanti di queste zone. Non gli altri clienti, ma i vari animali che vediamo.
Ci sono i gechi sui muri, ma loro tendono a stare in disparte e danno un po’ di colore.
Ci sono le zanzare, e loro sono molto più fastidiose. Ce ne sono tantissime, non sono aggressive come le nostre, ma comunque fastidiose. Dobbiamo inaugurare lo spray per scacciarle, e sembra funzionare.
Il grosso problema sono… le scimmie. Le abbiamo viste poco sopra di noi e ne siamo stati alla larga, visto la loro reputazione. Le abbiamo sentite camminare intorno alla stanza, e forse anche fare una piccola rissa vicino ai nostri vestiti stesi. Ho anche avuto un po’ di paura che potessero giocare con la roba stesa, ma è stata una paura infondata.
I servizi accessori: 3 stelle su 5
Approfittiamo della posizione vicino alla terrazza e allo stendibiancheria per lavare un po’ di cose e metterle ad asciugare. Questa è una gran comodità.
Con 1 euro in più ci viene data anche la colazione il giorno successivo, e anche questo è un punto positivo.
Il servizio è molto spartano: il ragazzo che porta il vassoio lo inclina un pò, e un po’ del contenuto di un vasetto cola sul tappetino che copra la tavola. Il ragazzo non fa una piega e se ne va. Noi facciamo spallucce e mangiamo.
Soluzioni di design: 1 stella su 5, di incoraggiamento
Se il nostro albergo ha perso un po’ di voti, a parte il topolino, è stato nelle sue soluzioni architettoniche, che possiamo definire “creative”.
Ecco qualche esempio, in ordine sparso:
- gli infissi fatti di spifferi, di cui ho già parlato
- la moquette di erba sintetica brutta usata per coprire l’area ristorante, pareti comprese
- i cavi e le canaline che corrono lungo i corridoi, e che devi stare attendo a non inciampare
- lo stucco usato con grande liberalità per chiudere le fessure
Ma ci sono soprattutto due chicche che mi hanno colpito molto.
Numero 1: i bagni comunicanti. Il nostro bagno aveva due finestrelle. Una dava verso l’esterno, aveva una ventola di 20 centimetri davanti un buco grande almeno 25-30 centimetri…
Ma soprattutto c’era una seconda finestrella sull’altro lato. Anche lì c’era una ventola, ma non la attivavamo noi. Solo dopo abbiamo capito che era la ventola del bagno vicino, che spingeva l’aria nel nostro!
E i nostri vicini, per qualche motivo, penso abbiano deciso di rinfrescare la stanza lasciando la ventola accesa per tutta la notte…
Numero 2: il soffitto cubista. Come potete vedere nella foto, agli indiani piace fare questi soffitti che combinano luci, ventilatori, e un po’ di colore. Quello che mi fa impazzire è che nessun elemento di questo soffitto è allineato con gli altri. Tutti sono orientati un po’ storti, tutti sono un po’ spostati rispetto agli assi… un capolavoro di design.

Valutazione generale: 4 stelle su 5, per i ricordi
Non è facile dare un giudizio finale a questo albergo, ma alla fine gli diamo un generoso 4 su 5 di valutazione. Non per la stanza, o per la qualità del sonno, o per il servizio, o per la location.
Ma per l’esperienza che ci ha dato, sicuramente più memorabile che un “noioso” albergo dove dormi tranquillo e dove va tutto bene. Tutti questi difetti e problemi piccoli e meno piccoli alla fine erano superabili, e ripartiamo con dei ricordi divertenti.