Di solito quando qualcuno fa un giro in Nepal finisce per andare sempre negli stessi posti: Kathmandu e dintorni, Pokhara, Chitwan, magari Lumbini se ha interesse nel buddismo.
C’è una cittadina nepalese che è merita una piccola visita ma che non è ancora molto famosa per i turisti occidentali.
I tanti vantaggi di Bandipur
Perché andare a Bandipur?
Prima di tutto, perché è molto facile farlo. Se avete deciso di spostarvi in bus da Kathmandu a Pokhara o viceversa, vi basta fermarvi lungo il percorso. Da Pokhara arriverete dopo sole un paio d’ora di strada, da Kathmandu dopo circa 5 ore. E’ un viaggio molto lungo, quindi è un ottimo modo di spezzarlo, riposare, vedere altre cose interessanti, e ripartire.
E’ una cittadina tra le montagne, costruita su una cresta e quindi con dei panorami a 360 gradi. Quando siamo andati noi l’aria era nebbiosa e fosca, quindi delle montagne neanche l’ombra, ma vi auguro maggior fortuna.
Il centro è pedonale nel vero senso del termine, nessun veicolo a motore né di altro tipo, quindi è molto piacevole e tranquillo. Anche nel resto del paese c’è pochissimo traffico, praticamente solo gli autobus che fanno la spola, e si fermano all’inizio dell’abitato, e i pochissimi mezzi degli abitanti, soprattutto scooter e moto.
Gli edifici del centro sono tutti antichi, e la strada offre un bellissimo colpo d’occhio. Ci sono una serie di ristoranti, cafè, negozietti che la rendono molto piacevole e vi danno mille possibilità di fermarvi, sedervi da qualche parte e godervi qualcosa di buono.
E se vi stancate di passeggiare e di rilassarvi, dal paese partono alcune camminate poco impegnative ma molto interessanti.
Cosa fare a Bandipur se non vuoi fare fatica
Bandipur sembra essere stata costruita per prendersi una pausa di riposo e relax. La posizione isolata, lo scarso traffico, le belle strade pedonali, i tanti cafè con i tavolini all’aperto…
Godetevi una giornata senza nessun impegno, senza correre a vedere una cosa dietro l’altra, senza la frenesia che ci prende quando viaggiamo.
La mattina scegliete un posto per fare una bella colazione, nella strada principale ce ne sono un sacco. Noi siamo andati da una signora gentile di fronte ad un locale moderno che offriva un happy hour sulla birra. Non so dare indicazioni migliori, non mi sono segnato il nome e non la trovo su Google Maps.
La postazione della cucina era invitante, con ciambelle e altre leccornie fritte, e aveva alcuni tavolini al sole, molto invitanti con il tempo freddo di febbraio.
Poi potete fare una tranquilla passeggiata per il paese. La strada principale è la parte più affascinante, con gli edifici storici in legno intagliato, così scuro da sembrare nero. Poi la strada si divide in diverse direzioni. Partendo dalla zona dei bus la strada gira presto a destra e scende, e da lì potete esplorare un po’ il paese.
Se proseguite invece fate tutta la strada principale fino all’ufficio turistico. Se continuate a sinistra una scalinata sale verso il tempio di Khadga Devi, che ha una bella panoramica sulla valle. Da lì poi ci sono altre stradine che si addentrano per il villaggio e che potete esplorare.
Oppure potete prendere un’altra strada che scende un po’ verso un’altra zona della cittadina, da cui ci sono dei begli scorsi degli edifici del centro, e del vecchio villaggio abbarbicato in cima alla cresta della montagna.
Se invece prendete la strada verso destra proseguite lungo la strada più principale, e potete andare avanti un bel po’, fino a finire a Tindhara. E’ un piccolo villaggio dove tutto sembra immobile. Quando siamo passati noi c’erano un gruppo di anziani che giocavano a uno strano gioco di società, e più avanti un gruppo di signore che parlottavano tra loro.
Scendendo un po’ più a valle ci sono le fontane pubbliche che danno il nome al villaggio ( Tin = tre, Dhara = beccucci, fontane). Qui le signore lavano i panni, o si fanno proprio il bagno, ovviamente sempre vestite. C’è un bel tempietto dedicato a Shiva che vi offre tanti piccolo dettagli da fotografare.
Risalendo sull’altro lato del villaggio abbiamo passato un gruppo di signore impegnatissime a selezionare e impilare delle grandi foglie verdi. Ci siamo chiesti perché fino a quando un signore vicino ci ha detto che quelli sono “Nepalese dishes”: verranno usate come piatti per mangiare.
Per le strade, a varie ore del giorno, potete incrociare gruppi di ragazzini di tutte le età che vanno o tornano da scuola.
Insomma, fatevi un bel giro seguendo l’ispirazione del momento e andate a scoprire la vita di una piccola cittadina nepalese che non è ancora stata completamente conquistata dal turismo.
Passeggiata tra Bandipur e Ramkot
Se avete voglia di camminare un po’ di più, e siete annoiati da Bandipur, c’è un’altra interessante passeggiata che potete percorrere.
Si tratta di un percorso di circa 5 km, o circa 1 o 2 ore di camminata. Si parte da Bandipur e si va verso ovest. Iniziate a scendere per la strada che porta a valle e verso Dumre, e sulla sinistra vedrete una strada sterrata che porta verso il crinale. Seguite quel sentiero, scollinate e poi iniziate a scendere verso ovest sull’altro lato del crinale. Continuate lungo quella strada, e praticamente non potete sbagliare.
Percorrete una comoda strada, con un po’ di salite e discese non molto impegnative, e con belle visuali sulla valle sottostante. Ogni tanto passate qualche casetta isolata e tradizionale, molto carine. Ogni tanto incrociate qualche nepalese che si fa i fatti suoi, sempre pronti a scambiare un saluto.
Avete due possibilità. Se volete stare comodi potete limitarvi a seguire questa strada. A un certo punto vedrete il villaggio di Ramkot, abbarbicato in alto su un colle davanti a voi. Continuate a seguire la strada e passerete sotto il villaggio per poi risalire sull’altro lato, fino a un piccolo parcheggio fuori dall’abitato.
Oppure potete tenere d’occhio le Google Maps, con le indicazioni per andare a piedi: a un certo punto vi consiglieranno di prendere un sentiero poco visibile dalla strada, che vi porta più in alto e in mezzo al bosco. E’ più faticoso e accidentato, ma è in mezzo alla natura e molto bello. E soprattutto vi fa arrivare a Ramkot da un punto molto più scenografico. Vi sembra proprio di uscire dalla foresta e finire in mezzo a queste casette antiche e di entrare in un villaggio uscito dal passato.

Ramkot è un mucchietto di case in cima a una collina, fatto di edifici tradizionali e molto caratteristici. Tutto il villaggio è “pedonabile”, non ci sono auto ma solo marciapiedi che fanno da strade. Le casette si susseguono, ognuna con un bagno e una fontana esterni. Galline e cani gironzolano per le stradine, e gli abitanti se ne stanno al sole o si fanno qualche passeggiata, o vanno a lavorare nei campi dei dintorni. Se girate per le stradine troverete un sacco di scorci e di angolini interessanti, meritevoli di una foto o due.
In cima al villaggio c’è l’unico locale, una specie di bar / ristorante / museo gestito da un signore intraprendente e appassionato. Il chai è ottimo, e anche il cibo è economico e saporito. E dai due tavolini avete una vista completa del villaggio dall’alto, e di buona parte delle valli che lo circondano. Fate una sosta, o fermatevi anche tutto un pomeriggio per un po’ di relax.
Tornare indietro è molto facile, potete fare la stessa strada dell’andata o cambiare. Prendere la strada del bosco è molto più semplice dal lato di Ramkot, vi basta seguire la strada che resta in quota, non quella che scende più in basso. Ma farla al ritorno vi toglie l’ingresso migliore, ecco perché consiglio di farla all’andata.
Se tornate verso il tramonto potete anche godervi la luce che cambia e che illumina di colori dorati la valle sottostante. Basta che stiate attenti a tornare prima che faccia buio, altrimenti la strada diventa difficile. Non vi potete perdere, ma rischiate di mettere male il piede sui sassi e il fondo sconnesso.
Come arrivare a Bandipur
Bandipur si trova sulla strada tra Kathmandu e Pokhara, quindi raggiungerla è molto semplice. Basta prendere un autobus turistico, o anche un “public bus”, cioè uno dei tanti minibus che sfrecciano per le strade nepalesi collegando le diverse città.
Chiedete di scendere a Dumre, una cittadina che non sembra avere niente di interessante e di particolare. Da lì c’è sempre un bus per Bandipur che è pronto a partire a intervalli più o meno regolari.
Noi siamo andati da Pokhara a Bandipur, e per farlo abbiamo chiesto aiuto al nostro albergo. La ragazza alla reception era in gamba e ci ha fatto trovare un taxi pronto. Il tassista ci ha portato alla strada giusta e ci ha scaricato direttamente davanti a un bus in partenza. Abbiamo pagato un paio di euro per tutto il viaggio, che è stata un’avventura adrenalinica e un po’ scomoda.
Come andarsene da Bandipur
Per lasciare Bandipur bisogna fare il percorso inverso: prima di tutto prendere il bus che scende fino a Dumre. C’è sempre un bus in attesa dopo le 8 e mezza, però parte quando gli pare o quando si riempie abbastanza…
A valle vi scaricherà dove si fermano tutti i bus di ogni tipo, che vanno in tutte le direzioni. Qui avete due possibilità.
La più semplice è chiedere prima al vostro albergo di organizzarvi il viaggio con un bus turistico: è comodo, è facile, e vi dovrebbe costare circa 10-12 euro a testa.
Oppure andate all’avventura e seguite le grida dei vari “bagarini” che cercano altra gente da caricare nei bus. Potete scegliere tra quelli turistici, se hanno posto, o quelli locali, che hanno sicuramente posto. Il prezzo è tutto da contrattare, dipende quanto avete voglia di dare battaglia e insistere.