Vi raccontiamo la nostra esperienza al Lotus Temple, un edificio di culto bahá’í che ci ha incuriositi per la sua particolare forma a fiore di loto, ma soprattutto perchè è un luogo di culto aperto a tutti, indipendentemente dalla religione di appartenenza, dal sesso o da altre distinzioni. Ognuno al suo interno può professare il proprio credo.
Da fuori l’edificio si mostra in tutta la sua imponenza. Un edificio composto da 27 “petali” rivestiti di marmo che può contenere nella sua sala centrale un massimo di 2.500 persone.
La coda di persone per entrare è parecchio lunga (è sabato) e la confusione non è da meno, nonostante gli assistenti cerchino in ogni modo di creare ordine
Ma una volta entrati qualcosa cambia. Si respira una diversa aria.
All’interno ci sono numerose file di panche in marmo e in un lato un “luogo di lettura”.
Troviamo il nostro posticino, chiudiamo gli occhi e meditiamo un pò. Percepisco i rumori delle persone che mi passano accanto, percepisco il mio respiro e mi sento tranquilla.
Veniamo interrotti da dei canti. Sono canti provenienti da delle letture di diverse religioni in diverse lingue. Non capisco molto le differenze ma hanno tutte delle piacevoli melodie e resto con gli occhi chiusi ad ascoltarle. Mi scende qualche lacrimuccia (la solita ipersensibile). Penso a quanto è “magico” questo luogo, penso che sarebbe bello (e giusto) che questa uguaglianza e democrazia non restassero rinchiuse in queste mura. Penso a come qui si vive in pace mentre fuori esiste un mondo di guerre e diseguaglianze purtroppo spesso causate dalle stesse religioni. E un esempio bello forte è qui in India con le sue caste, vietate per legge, ma ancora in uso.
Nel frattempo i canti finiscono. La folla si accalca verso le uscite con una confusione che per ora ho visto solo in India. Il momento magico si è chiuso. Con calma ci avviamo anche noi verso l’uscita.
Grata per aver conosciuto e vissuto questo luogo.
Alcune informazioni tecniche:
La fede Bahá’í è una religione monoteistica nata in Iran, durante la metà del XIX secolo. Per questa religione un edificio di culto deve essere uno spazio aperto a tutti, senza alcuna discriminazione. Gli scritti sacri di qualsiasi religione riconosciuta possono essere letti e cantati a condizione che non si suonino strumenti musicali come accompagnamento. All’interno della struttura non possono essere esposte immagini o statue.
La struttura è stata realizzata dall’architetto iraniano Fariborz Sahba, che vive in Canada, a cui venne affidato l’incarico nel 1976 e nel dicembre del 1986, il tempio venne ultimato e aperto al pubblico.
Per altre informazioni visita il sito ufficiale: https://bahaihouseofworship.in/